Jole Benna
Nata a Parma il 9 ottobre 1925
Nome di battaglia Rosetta
Intervista realizzata il 21 ottobre 2004 a Milano, nell’ambito del progetto Archivi audiovisivi della memoria, da Brunella Manotti e Primo Giroldini.
La famiglia d’origine, la madre, il ricordo del padre, l’attività clandestina, l’arresto, Palazzo Rolli, lo scambio, la vita in montagna, l’incontro con il futuro marito.
Cresce in una famiglia di tradizione socialista (poi comunista) in via Bixio. Il padre, perseguitato per le sue idee antifasciste, è di mestiere muratore, mentre la madre è una venditrice ambulante. Operaia in uno stabilimento cittadino fin da ragazza, dal settembre 1943 entra nel movimento antifascista clandestino con il compito di distribuire materiale di propaganda. Arrestata nell’agosto del 1944 è trasferita presso la sede della Gestapo a Palazzo Rolli, dove viene sottoposta a numerosi interrogatori e sopportando le percosse dei suoi inquisitori. Il 9 ottobre viene scambiata insieme ad altri resistenti con prigionieri tedeschi. Con l’arrivo in montagna presta servizio presso l’ospedale partigiano di Bardi. Nel dopoguerra si trasferisce a Milano.